| In questo capitolo fa la sua comparsa il primo degli Apostoli. Scusate per il ritardo ma volevo che le descrizioni combaciassero con quelle del romanzo perciò me lo sono dovuto rileggere e mi ci sono dovuto confrontare più volte. Spero che il risultato sia soddisfacente. Buona lettura!
CAPITOLO 7 La caverna era molto diversa da come se l’erano aspettata. Era soltanto un misero buco alle pendici delle montagna, talmente piccolo che poteva contenere soltanto una decina di persone. Ma da dove erano usciti tutti quei soldati? Tutto questo non fece altro che irritare ancora di più lo stregone che sembrava essere sul punto di esplodere. Fortunatamente Abigail risolvette il piccolo mistero: si era allontanato dagli altri per esplorare la grotta e fece una grande scoperta: - Ehi! Venite qua! Dietro questa roccia è nascosto un piccolo passaggio che sembra condurre ad un livello inferiore. Il gruppo non se lo fece ripetere due volte e raggiunse Abigail, poi Dark Schneider, senza dire una parola, iniziò a scendere. Gli altri non poterono fare altro che seguirlo. Le scale erano piuttosto ripide perciò capirono che stavano scendendo in profondità nelle viscere della montagna. Sembravano non finire mai, quando infine videro una debole luce filtrare attraverso l’apertura alla fine della scalinata. Quando si affacciarono, quello che videro gli tolse il fiato: era una grotta immensa completamente illuminata da dei cristalli luminescenti. Da un lato c’era una grande costruzione dalle sembianze di un tempio e quella era l’unica costruzione all’interno della caverna; tutto il resto non era altro che un immenso spiazzo polveroso. Improvvisamente ci fu il suono di un gong e dal tempio uscirono centinaia di persone che si radunarono di fronte a Dark Schneider e compagni. Era un esercito strano: nessuno portava armi e tutti indossavano armature leggere. Si trattava di guerrieri che avevano appreso i segreti delle antiche arti marziali: non semplici mercenari senza padroni, ma veri e propri cultori della lotta. Tutti quei formidabili guerrieri erano guidati da un solo uomo. Era un guerriero dal fisico possente, alto quasi due metri e mezzo, il suo corpo era coperto di muscoli che guizzavano sotto la pelle ramata. Il suo aspetto faceva pensare alla statua di un demone scolpito nella roccia. I suoi muscoli erano come un’armatura di ferro, mentre i lunghi capelli biondi scendevano dalla fronte al collo come una cascata d’oro. Aveva un viso virile, dai lineamenti marcati, ma la sua espressione suggeriva sempre l’idea che resistesse ad un dolore infinito. Si chiamava Shisi Liji ed era uno degli Apostoli, un guerriero invincibile soprannominato il Comandante Silente. Il possente guerriero si fece avanti e disse: - Benvenuto Dark Schneider,sono felice di rivederti! Nonostante si trovasse di fronte a tutti quei guerrieri, lo stregone non perse tutta la sua spavalderia: - Lascia stare i convenevoli. Sai bene perché siamo qui. Lasciaci passare e forse rimarrai in vita ancora un po’. - Mi dispiace ma non posso farlo. Markus è il mio nuovo padrone e mi ha ordinato di uccidervi tutti. - Da quando sei diventato così servizievole? Una volta vivevi solo per combattere, non importava chi fosse l’avversario. Avresti attaccato qualunque guerriero ti si fosse parato davanti. - Markus mi ha riportato in vita, mi ha concesso altro tempo per migliorare la mia arte. Mettermi al suo servizio è il minimo che potessi fare. Ma adesso basta con le domande. E’ giunto il momento di combattere. Gara si fece avanti, felice di poter combattere contro un guerriero tanto formidabile, ma venne subito fermato da Dark Schneider: - Fermati Gara. E’ al di fuori della vostra portata, lasciate combattere me. Quando Shisi vide che avrebbe dovuto combattere contro lo stregone si volto verso i suoi sottoposti dicendo: - Tornate dentro il tempio. Presto qua fuori l’atmosfera si scalderà parecchio. Non siete al sicuro. I cinquecento guerrieri allineati alle sue spalle obbedirono all’ordine e in pochissimo tempo Shisi rimase da solo contro Dark Schneider e compagni. Ora lo scontro poteva iniziare. Lo stregone e il suo avversario rimasero immobili per alcuni minuti aspettando che l’altro facesse la prima mossa. Poi, improvvisamente, Shisi partì all’attacco. Era velocissimo e Dark Schneider si ritrovò a terra prima ancora di avere il tempo di reagire. Dark Schneider era furente, era stato sbattuto a terra senza aver fatto niente per impedirlo. Ma purtroppo conosceva bene il suo avversario e sapeva che quella non era la sua vera potenza, era soltanto un colpo d’avvertimento, come a voler indicare che era ancora in tempo per tirarsi indietro. Povero Shisi. Questa sua pietà non fece altro che far infuriare ancora di più lo stregone. Infatti Dark Schneider si rialzò e iniziò subito a formulare uno dei suoi più potenti incantesimi: - Zahzard Zahzard Skurownoh Rowsuhk. Fuoco che arde nei recessi tenebrosi dell’inferno, diventa la mia spada e annienta il mio nemico! Ven… Ma non ebbe il tempo di finire che venne di nuovo sbattuto a terra. Dark Schneider provò altre volte a recitare l’incantesimo ma ogni volta finiva sempre allo stesso modo: Shisi lo colpiva e lui finiva a terra. A questo punto il Comandante Silente si spazientì e iniziò a fare sul serio. Dopo aver sbattuto al suolo Dark Schneider per l’ennesima volta, si lanciò verso il suo avversario urlando. Poi come un gigantesco martello dorato il suo pugno si levò in alto per poi ricadere verso lo stregone. - Maglio Aureo! Il terreno sotto di loro esplose e i due guerrieri vennero avvolti dai detriti. La polvere impediva di capire il risultato dello scontro. Poi finalmente il fumo iniziò a diradarsi. Il colpo aveva scavato una buca abbastanza profonda e sul fondo c’era Dark Schneider. Lo stregone aveva provato a schivare il colpo ma Shisi era stato più veloce ed era riuscito a colpirlo ad una spalla, facendola esplodere. Ora il braccio sinistro di Dark Schneider pendeva immobile attaccato soltanto ad un sottile brandello di carne. Non era la prima volta che Shisi combatteva contro un mago e sapeva che aver distrutto un braccio al suo avversario non gli assicurava la vittoria. Lo stregone si rialzò lentamente e, altrettanto lentamente uscì dalla fossa scavata dal colpo di Shisi. Il guerriero lo stava aspettando e lo fissava con uno sguardo di sfida. Questa volta Dark Schneider non si fece prendere dall’ira; aveva in mente un piano ben preciso e non poteva rischiare di mandare tutto all’aria. Shisi non voleva perdere altro tempo: prima avrebbe sconfitto Dark Schneider prima avrebbe potuto abbandonare Markus. Perciò si lanciò di nuovo contro lo stregone con l’intenzione di sferrare un altro colpo come quello di prima, ma quando ormai era troppo tardi si accorse che Dark Schneider stringeva qualcosa nel pugno. Era della sabbia, raccolta sul fondo della buca. Lo stregone non attese oltre e la lanciò negli occhi del suo avversario. Shisi venne accecato e arrestò la sua corsa. Questo è proprio quello che stava aspettando. Ora aveva tutto il tempo che voleva per recitare gli incantesimi e nella grotta iniziò a risuonare la voce dello stregone: - Zahzard Zahzard Skurownoh Rowsuhk. Fuoco che arde nei recessi tenebrosi dell’inferno, diventa la mia spada e annienta il mio nemico! Venon – Inferno delle anime lacerate!! Questa volta non ci fu nessuna interruzione e Dark Schneider riuscì a completare l’incantesimo. Shisi, ancora accecato dalla sabbia, venne completamente maciullato e di lui non rimase altro che una pozza di sangue. Avevano vinto. Poi lo stregone cadde al suolo.
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