[Fanfic] Bastard!

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Nelawyn
view post Posted on 18/3/2008, 07:49




CAPITOLO 8

Il golem era alto quanto due persone ed era fatto di pietra, inoltre era immune alla magia. Con questa mossa il guardiano sperava che gli invasori avrebbero rinunciato a prendere il pezzo del sigillo, ma evidentemente non si era mai trovato di fronte a Dark Schneider il quale non si scompose e ordinò a Gara di occuparsi del golem.

La spada di Gara sembrava non riuscire nemmeno a scalfirlo mentre il ninja riportava numerose ferite. Gara però era uno dei Quattro Re e non poteva permettersi di venire sconfitto. Proprio per questo aveva iniziato ad attaccarlo insistentemente sulla fronte, dove era incastonato l’obiettivo della loro missione. Dopo un’ora intera lo scontro sembrava volgere a favore del golem, infatti Gara era pieno di ferite e aveva perso molto sangue. Però ad un tratto qualcosa si staccò dalla testa del golem e cadde a terra: era il pezzo del sigillo. In quel istante esatto Gara svenne e fu preso al volo da Kall-Su, mentre Abigail si preparava ad erigere una barriera che li avrebbe protetti dal golem. Dark Schneider notò che per salvare Gara avevano dimenticato di prendere la parte del sigillo quindi, un attimo prima che Abigail finisse di pronunciare l’incantesimo, corse a prenderlo rimanendo così fuori della barriera in balia del golem. Il guardiano sprizzava gioia da tutti i pori convinto che ormai Dark Schneider non aveva più speranza, ma quando sentì che incantesimo stava pronunciando iniziò a tremare e cercò di fuggire il più lontano possibile:

- Ego Ego a Zaragora Ego Ego Zame Ragon! Erede delle tenebre, vieni nel nome del primogenito del male e del suo re!! Escrescenze malefiche! Divorate il sacrificio offertovi!! Ed Zepelion – Inferno dei dannati alla fame eterna!!

Terminate di pronunciare queste parole, il guardiano capì di non avere più scampo e guardò rassegnato la barriera che stava imprigionando se stesso e il golem. Poco dopo all’interno della barriera iniziarono ad apparire i dannati alla fame eterna evocati da Dark Schneider. Infine vide un’immensa bocca spalancarsi su di lui. Chiuse gli occhi.

Intanto Dark Schneider ammirava estasiato la sua creazione. Quando infine la barriera scomparve insieme con tutto quello che conteneva, rimase soltanto un immenso cratere: metà edificio era scomparso, divorato da quegli esseri famelici.

Ormai aveva ottenuto tutte e tre le parti del sigillo, doveva soltanto ricomporlo. Per far ciò unì gli ultimi due pezzi a forma di mezzaluna per formare un cerchio e al centro di esso lasciò cadere la sfera che era la prima parte che erano riusciti ad ottenere. All’improvviso il sigillo, finalmente completo, emanò un intenso bagliore e Dark Schneider cadde a terra svenuto.

 
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al_87_rm
view post Posted on 18/3/2008, 10:46




Finalmente il sigillo è completo, cosa succederà ora che è stato riunito? :lol: (lo scoproiremo nel prossimo capitolo image image
 
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Nelawyn
view post Posted on 21/3/2008, 11:02




CAPITOLO 9

Dark Schneider stava sorvolando un’immensa foresta quando scorse una strana radura dalla forma troppo perfetta per essere naturale: era perfettamente circolare. Notata quella stranezza, decise di scendere a controllare. Mentre si avvicinava notò che esattamente al centro sorgeva un edificio. Era immenso, eppure non aveva un’ombra! Dark Schneider si avviò verso la porta ma non riuscì ad entrare: era sigillata! Poi esaminando più attentamente la porta, vide uno strano cerchio al centro di essa e lo toccò. Improvvisamente fu abbagliato da una luce accecante!

Quando si svegliò i quattro Re erano al suo fianco e dalle facce sembravano piuttosto preoccupati.

- Cos’è successo? Mi sembrate preoccupati.

- Dopo aver ricomposto il sigillo sei rimasto svenuto per un’intera settimana!

Dark Schneider era confuso, non riusciva a capire come fosse potuto succedere, ma non lo diede a vedere agli altri:

- Non è importante! Il nostro obiettivo è raggiungere il santuario… e ora so dove si trova!

Gli altri rimasero a bocca aperta di fronte a quell’affermazione, così Dark Schneider gli spiegò cos’era successo mentre era svenuto. Al termine del racconto erano eccitatissimi, il loro obiettivo era talmente vicino che potevano quasi toccarlo!

Non potevano aspettare ancora, avevano riposato un’intera settimana, quindi partirono immediatamente. Spiccarono il volo e iniziarono a sorvolare le grandi foreste che si estendevano per tutto il continente meridionale perché credevano di avere più probabilità di trovarlo lì che in qualche piccolo bosco più nord. Infatti dopo qualche ora scorsero la strana radura che gli era stata descritta da Dark Schneider. Non scesero subito, rimase qualche minuto in aria ad ammirare la costruzione: tutti i loro sforzi avevano finalmente portato a dei risultati!

Infine atterrarono di fronte all’immensa porta. Rimasero stupiti dalle dimensioni dell’edificio: era veramente gigantesco, con grandi archi e altissime guglie; sembrava una chiesa gotica.

Dopo aver ammirato la bellezza del santuario decisero di entrare e Dark Schneider infilò il sigillo nella fessura sulla porta che aveva visto nella visione. Furono attimi di intensa tensione. Il sigillo entrava perfettamente nella fessura. Poi ad un tratto si sbriciolò! Temettero il peggio, ma poi la gigantesca porta si mosse e Dark Schneider riuscì a vedere l’immensa sala che si nascondeva dietro di essa.
 
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al_87_rm
view post Posted on 21/3/2008, 12:00




Chissà cosa gli aspetta nella grande sala sitauta dietro la porta!!! ahah
 
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Nelawyn
view post Posted on 24/3/2008, 16:33




CAPITOLO 10

Dopo un attimo di esitazione entrarono nella sala. La cosa che li colpì immediatamente fu l’incredibile altezza del soffitto, che non si riusciva ad intravedere, e la totale mancanza di finestre; soltanto la torce appese alle pareti fornivano un tenue bagliore giallastro che gli permetteva di vedere quel poco che li circondava.

Dark Schneider si avvicinò ad una delle torce per prenderla e portarsela appresso nell’esplorazione di quell’immenso palazzo quando una sentì una voce:

- Non prenderla! Non ti servirà!

Si voltarono tutti verso la sorgente della voce ma non videro niente. Poi improvvisamente comparve una strana nebbia che lentamente assunse una forma umana: era un vecchio avvolto in una tunica blu con alcune rune dorate ricamate sui polsini e sul colletto.

Dark Schneider non si stupì eccessivamente dell’apparizione e gli chiese:

- Chi sei? Cosa ci fai all’interno del santuario?

- Io sono il guardiano del tesoro e sono qui per sottoporvi a delle prove con lo scopo di verificare se siete abbastanza abili da saper usare con saggezza l’immensa conoscenza che otterrete quando sarete uscito da qui.

- Perché dovrei sottopormi a delle prove quando posso semplicemente ucciderti e cercare il tesoro all’interno di questo palazzo?

Detto questo Dark Schneider si scagliò sul vecchio, ma quando lo colpì con un pugno lo attraversò senza incontrare la minima resistenza. Il vecchio sorrise:

- Non puoi uccidermi, io sono parte dell’energia magica di questo parte. Finché cercherai di ottenere il tesoro dovrai fare tutto quello che ti dirò!

Dark Schneider non era solito accettare ordini dagli altri ma il suo obiettivo era il tesoro e non poteva permettersi di perderlo:

- Farò tutto quello che mi chiederete di fare se sarà necessario ad ottenere il tesoro.

I quattro Re lo guardarono stupefatti, mai il grande stregone Dark Schneider aveva chinato il capo di fronte ad un altro uomo; comunque decisero di accettare anche loro le richieste del vecchio.

- Allora, per prima cosa valuterò la vostra forza! Dovrete sconfiggere tutti le creature all’interno della prossima sala.

Dark Schneider era raggiante, non poteva aspettarsi niente di più facile.

Il guardiano li condusse ad un’immensa porta e disse:

- Io vi aspetterò dall’altra parte.

Poi scomparve e la porta si aprì.

Entrarono nella sala. Era perfettamente circolare e le pareti erano coperte di cancelli. Subito sentirono degli ululati agghiaccianti e poi dai cancelli uscirono creature di ogni sorta: orchi, licantropi, vampiri, troll; c’era perfino un drago. In pochi secondi si ritrovarono circondati.

Abigail eresse immediatamente una barriera per proteggerli dai primi attacchi e dar loro abbastanza tempo da ideare un piano. Decisero che le abilità da spadaccino di Gara erano inutili e che soltanto la magia poteva consentire una vittoria rapida e sicura. Così formarono un cerchio tenendo la schiena rivolta verso il centro e prepararono gli incantesimi. Quando tutto fu pronto Abigial dissolse la barriera e la sala fu avvolta da un turbinio di fuoco, ghiaccio e fulmini. Le creature non ebbero il tempo di difendersi e morirono immediatamente; l’unico a salvarsi fu il drago, ma era gravemente ferito e non era più in grado di volare. Gara si offrì per finirlo.

Appena il drago esalò l’ultimo respiro la porta che conduceva alla stanza successiva si aprì e l’attraversarono contenti di avvicinarsi sempre più al tesoro.

P.S.
Questo capitolo lo dedico a Kassy per il suo compleanno. Auguri!
 
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al_87_rm
view post Posted on 25/3/2008, 23:10




Interessante il pezzo in cui entrano nella sala e trovano le varie creature... chissà cosa gli aspetta nelle prox sale!!! :lol:
 
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Nelawyn
view post Posted on 27/3/2008, 09:54




CAPITOLO 11

Attraversarono la porta e si trovarono di fronte il vecchio guardiano che disse:

- Complimenti! Siete stati veramente veloci. Seguitemi.

Lo seguirono per un lungo corridoio senza pronunciare alcuna parola. Si limitarono a fissarlo e seguire i suoi passi finché giunsero ad un’altra porta.

- La stanza oltre questa porta è dove avrà luogo la seconda prova. Entrate.

Detto questo scomparve e la porta si aprì.

Dark Schneider entrò senza esitare e i Quattro Re lo seguirono. Si ritrovarono in una stanza quadrata, di pietra, illuminata dal bagliore di quattro torce, una per ogni parete. La cosa strana era la presenza di una porta su ogni lato della stanza. Quattro porte: quella da cui erano appena arrivati e altre tre.

Entrarono nella porta di fronte a loro e si ritrovarono in una stanza uguale a quella che avevano appena lasciato. Un lieve sorriso comparve sul volto di Dark Schneider, ma l’unico ad accorgersene fu Abigail che però non disse niente agli altri. Entrarono in molte altre porte: prima in quella a destra, poi in quella di fronte, poi in quella a sinistra, … Dopo qualche decina di minuti erano passati in talmente tante stanze da essere stanchi come e avessero camminato per più di un giorno.

A quel punto Dark Schneider si girò verso i suoi compagni e chiese:

- Avete capito?

Tutti annuirono tranne Gara:

- Cosa dovrei aver capito?

Kall-su si incaricò di spiegargli quello che stava accadendo:

- Tutte queste stanze che abbiamo attraversato sono soltanto un’illusione, qualunque porta prendiamo non andremo da nessuna parte.

- Ma come faremo ad uscirne?

- Un’illusione confonde i sensi per farti vedere e provare quello che vuole, ma se non usi i sensi l’illusione non può confonderti. Quindi dovremo proseguire bendati e seguire l’immensa energia sprigionata del vecchio che sicuramente si troverà all’uscita di questa specie di labirinto.

Subito dopo strapparono dei pezzi di stoffa dai propri mantelli e si coprirono gli occhi. Poi si incamminarono verso quella che credevano fosse l’uscita. Gara rischiò di perdersi spesso a causa delle sue quasi nulle conoscenze sulla magia e ogni volta Kall-su lo prendeva per un braccio e lo riportava sulla strada giusta.

Ad un certo punto Dark Schneider si fermò e gli altri fecero altrettanto. Avevano appena avvertito un’altra grande fonte di energia all’interno del labirinto. Si stava avvicinando. Era a poche decine di metri da loro.
 
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al_87_rm
view post Posted on 27/3/2008, 11:43




Di chi sarà quella forte energia, forse di un'altre creature malvagie? :lol:
 
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Kassandra Black
view post Posted on 27/3/2008, 15:11




e io come sempre commento sempre in ritardo XDXD Nelawyn grazie x avermi dedicato il decimo capitolo :) Mi piace davvero molto questa idea delle varie prove da superare,bella specie la parte dell'illusione ^^
 
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Nelawyn
view post Posted on 31/3/2008, 06:39




CAPITOLO 12

Si tolsero le bende e lo videro.

Un grande minotauro stava correndo verso di loro. Ma la cosa strana era che la bestia era avvolta in una strana luce argentea.

Era velocissimo e prima che fossero in grado di reagire li aveva già raggiunti. Il minotauro li fissò a lungo poi aprì la bocca e quello che ne fuoriuscì fu un suono tutt’altro che animale, era molto più simile a una voce umana:

- Chi vi ha dato il permesso di entrare in casa mia?

Dark Schneider non si scompose e rispose:

- Il vecchio guardiano ci ha fatto entrare, e ci sta aspettando all’uscita di questo labirinto quindi se non vuoi fare una brutta fine mostraci qual è la via da seguire.

- Come osi darmi darmi degli ordini, tu stupido mortale.

Dark Schneider si irritò incredibilmente appena udì quelle parole e la stanza in cui si trovavano cominciò a scaldarsi come se fosse avvolta dalle fiamme. Infine Dark Scheider scagliò uno dei suoi più potenti incantesimi:

- Zahzard Zahzard Skurownoh Rowsuhk. Fuoco che arde nei recessi tenebrosi dell’inferno, diventa la mia spada e annienta il mio nemico! Venon – Inferno delle anime lacerate!!!

Ma incredibilmente il minotauro rimase illeso:

- Non potete ferirmi, questo bagliore che mi avvolge è una barriera assoluta contro gli incantesimi! Inoltre c’è solo un modo per poter uscire da qui, ed è sconfiggermi in una combattimento corpo a corpo.

L’ira di Dark Schneider crebbe ancora di più e con essa anche la temperatura della stanza. Le rocce più vicine ai suoi piedi iniziarono a deformarsi finché ad un certo punto tutto tornò alla normalità. Aveva capito che nessuno dei suoi attacchi poteva ferire il suo avversario, ma non per questo era disposto ad arrendersi. Quindi sfoderò la sua spada e si lanciò all’attacco.

Improvvisamente sentì una mano sulla spalla che lo tratteneva. Si voltò e vide che era Gara.

- Dark Schneider lascia che sia io a sconfiggere questo avversario. E’ passato molto tempo dall’ultimo volta che ho sfidato un maestro del corpo a corpo. Ti prego, lasciami questa possibilità!

Dark Schneider si limitò a farsi da parte, senza rispondere. Gara si fece avanti e il suo corpo fremeva nell’attesa dello scontro.

Il minotauro alzò un braccio e afferrò qualcosa dietro le spalle: era la sua arma, un enorme martello.

Gara non si scompose e impugno Murasame.

I due si lanciarono l’uno contro l’altro ad una velocità tale che gli altri faticavano a seguire i loro movimenti con lo sguardo. Poi ad un tratto Gara venne sbalzato via e atterrò ai piedi di Dark Schneider che non gli rivolse nemmeno uno sguardo. Il ninja si rialzò e il combattimento riprese.

Dopo una decina di minuti Gara sanguinava copiosamente mentre il minotauro avevo soltanto qualche ferita superficiale.

Arshes-Nei era davvero preoccupata per il compagno e quando il ninja fu scaraventato al suolo per l’ennesima volta cercò di convincere Kall-su ad intervenire, ma questi rispose:

- Guardalo bene, Arshes. Osserva bene la sua espressione. Cosa vedi?

- Sta … sorridendo.

- Esatto! Non possiamo intervenire. Erano anni che Gara aspettava di combattere con un avversario che lo avesse potuto mettere in difficoltà. Questa è la sua occasione per mettersi alla prova. E’ la sua sfida personale. Dobbiamo rimanere in disparte ad assistere, anche se questo dovesse portare alla sua morte.

Arshes-Nei sembrò comprendere quello che provava Gara e decise di non intervenire anche se il suo volto mantenne un’espressione di seria preoccupazione.

Poi avvenne qualcosa di incredibile.

Gara fu scaraventato a terra ancora una volta e ancora una volta si rialzò. Ma questa volta era diverso: la sua espressione era cambiata. Non sorrideva più come prima, adesso era serio, concentrato. Poi disse:

- Sono felice di aver incontrato un avversario del tuo calibro. Credo che potrei anche morire contento.

Improvvisamente i suoi compagni capirono: stava per ricorrere alla sua tecnica più potente, ma anche più pericolosa. Con tutte le ferite che aveva riportato c’era un’alta probabilità che avrebbe potuto esaurire tutta la sua energia. Ma nonostante questo nessuno si mosse. Rimasero tutti ad osservare in solenne silenzio.

Gara si concentrò ancora un po’ poi iniziò il suo attacco:

- Murasame! Dimostra di fronte ai miei occhi la tua vera forza!! Riducilo in cenere!! Che la mia vita si trasformi in una spada lucente e trapassi la sua gola!!! Spada ninja del demone che squarcia le tenebre!!

Poi si mosse ad una velocità incredibile. Nessuno riuscì a vederlo, era solo una scia luminosa che attraversò il minotauro.

Infine la bestia cadde a terra in una pozza di sangue e Gara si accasciò qualche metro più in là.
 
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al_87_rm
view post Posted on 31/3/2008, 10:45




Come al solito la storia procede in maniera molto interessante. Il minotauro, una figura interessante che mi ha fatto ricordare al Labirnto di Cnosso costruito da Dedalo e al mito del filo di Arianna e di Teseo. :lol:
 
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Nelawyn
view post Posted on 2/4/2008, 12:43




CAPITOLO 13

Quando i due combattenti caddero a terra nella sala calò il silenzio. Nessuno osava parlare. Infine Dark Schneider si mosse e andò a verificare le condizioni di Gara.

Quando aveva da poco oltrepassato il cadavere del minotauro, avvertì una forte energia provenire da dietro di lui. Si voltò e vide che il corpo della bestia emetteva una luce intensissima e iniziò a fluttuare. Poi improvvisamente il bagliore divenne accecante obbligando tutti i presenti a ripararsi gli occhi con la mani. Quando finalmente la luce calò d’intensità e poterono tornare a vedere scoprirono che al posto del cadavere del minotauro era comparso una specie di portale.

Abigail fu il primo ad avanzare un’ipotesi:

- Probabilmente è l’uscita verso la prossima prova. Cosa facciamo con Gara?

Per quanto fosse insensibile, Dark Schneider non se la sentiva di abbandonare lì il suo compagno:

- Abigai, vedi di curarlo il meglio possibile. Poi usciremo da questo posto infernale e affronteremo la prossima prova!

Anche se Abigail aveva ormai abbandonato la via della magia bianca, conosceva ancora qualche incantesimo di cura quindi si mise subito all’opera per cercare di curare il povero ninja. Dopo qualche decina di minuti Gara era in grado di alzarsi e camminare, ma probabilmente non sarebbe riuscito a sostenere un altro combattimento impegnativo come quello dal quale era appena uscito.

- Ho fatto del mio meglio, ma non so se sarà sufficiente per affrontare l’ultima prova!

- Mi basta che sia in grado di tenere il passo. Al resto penserò io!

Dark Schneider era convinto che l’ultima prova sarebbe stata come le due precedenti, ma si sbagliava e presto l’avrebbe scoperto.

Comunque ignari di quello che li aspettava entrarono all’interno del portale.
 
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al_87_rm
view post Posted on 2/4/2008, 23:33




Siamo ormai agli scoggioli... cosa nasconderà l'ultima prova? :lol:
 
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Kassandra Black
view post Posted on 3/4/2008, 22:38




quest'ultimo capitolo era davvero troppo corto!!!posta l'altro!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! :P
 
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Nelawyn
view post Posted on 4/4/2008, 07:30




Questo capitolo era più corto perchè era un'introduzione all'ultima prova, quella che preferisco. Però se siete così ansiosi di leggere il prossimo lo posto subito!

CAPITOLO 14

Quando uscirono dal portale si ritrovarono in una piccola stanza da cui si apriva un’unica porta. Qualche istante dopo apparve il vecchio guardiano e gli si avvicinò:

- Oltre quella porta vi aspetta l’ultima prova. Sarà una prova individuale, quindi entrerete solo uno alla volta. Gli altri aspetteranno qui. Chi vuol essere il primo?

Kall-su era confuso:

- Per superare la prova dobbiamo riuscire tutti nell’impresa o soltanto alcuni di noi?

- Soltanto chi supererà la prova potrà continuare, chi perderà verrà espulso da questo edificio e aspetterà fuori che gli altri escano. Chi sarà il primo?

Kall-su si fece avanti:

- Se nessuno è contrario vorrei essere io il primo ad affrontare la prova.

Non ci furono obiezioni e il vecchio aprì la porta per farlo entrare.

Kall-su varcò la porta e si ritrovò in un’ampia stanza spoglia. La cosa che lo stupì maggiormente era l’assenza di una porta per uscire da quella stanza. Al suo posto c’era un grosso specchio.

Poi all’improvviso lo specchio si oscurò e altrettanto improvvisamente emise una luce intensissima. Da questo intenso bagliore emerse una figura umana che Kall-su riuscì a riconoscere soltanto dopo la scomparsa della luce. Dallo specchio era uscita una copia di se stesso!

Tutto a un tratto la voce del vecchio risuonò all’interno della sala:

- Quello è il tuo avversario. Sconfiggilo e avrai superato la prova.

Nel frattempo la copia si era avvicinata di qualche passo a Kall-su che si mise sulla difensiva e iniziò a lanciare un incantesimo:

- Falskova Kilhemal Raid Therai Famfatara Fo Bidoh! Gelo in terra! Ghiaccio infuria! Bis Kaiser – Onda Furiosa dell’ipercongelazione!!

Intanto anche la copia stava formulando lo stesso incantesimo e i due finirono contemporaneamente. Quando i due incantesimi si scontrarono ci fu un’esplosione che li annullò entrambi: erano esattamente alla pari.

A quel punto Kall-su tentò con un incantesimo più potente:

- Banard Wol Ter Canard Richal! Acqua, colmati della forza degli spiriti! Il mio nemico è il tuo!! Az Seez – Esplosione del drago imperiale d’acqua!!

Ma anche questa volta la copia lanciò il suo stesso incantesimo nello stesso momento e il risultato fu lo stesso dell’attacco precedente: i due incantesimi si scontrarono annullando si a vicenda.

Ormai l’unica sola speranza di Kall-su di sconfiggere la propria copia risiedeva nel suo incantesimo più potente:

- Luy Elgre Scorbily. Tu sei un’anima nera. Ora purificami!!! Oh re dell’inferno, mi ammanto di mortale tempesta di ghiaccio mentre le forze sovrumane si uniscono! Adesso lego la forza della neve e del ghiaccio con la nuova promessa! Testament – Raggio congelante allo Zero Assoluto!!!

Purtroppo anche questa volta il risultato fu lo stesso.

Kall-su si sentiva impotente. Abbasso la testa aspettando che il suo avversario lo uccidesse ma proprio in quel momento colse un piccolo bagliore sul suo fianco. Improvvisamente capì che non tutto era perduto, aveva ancora una speranza: gli rimaneva ancora la daga dei ghiacci!

Erano passati molti anni dall’ultima volta che lo aveva impugnato, però aveva preso lezioni di scherma da Arshes-Nei e ripassò mentalmente tutto quello che gli era stato insegnato.

Infine estrasse il pugnale, e la sua copia fece lo stesso. Kall-su si lanciò immediatamente all’attacco ma il suo avversario non si fece cogliere impreparato e parò il colpo preparandosi al contrattacco.

Purtroppo anche in questa occasione i due contendenti erano esattamente alla pari. Poi improvvisamente Kall-su si ricordò una cosa che gli aveva detto Gara quando lo aveva visto allenarsi con Arshes-Nei: “Quando attacchi allarghi troppo il braccio sinistro. Un giorno potrebbe risultarti fatale!”

Fortunatamente non aveva mai fatto niente per correggere questo suo errore, quindi probabilmente la copia aveva il suo stesso problema. Perciò decise di lasciarsi attaccare limitandosi a difendere e ad osservare i movimenti del suo avversario.

Era proprio così: allargava davvero troppo il braccio e lasciava scoperta una piccola zona del petto in corrispondenza del cuore. Però rimaneva scoperta solo per un istante ed era davvero piccola. Era necessaria una velocità e una precisione che forse lui non possedeva.

Comunque decise di tentare lo stesso. Era la sua unica speranza. Se non avesse funzionato nemmeno questo si sarebbe arreso.

Al successivo attacco della copia invece di difendersi cercò di colpirlo, ma non fu abbastanza rapido e non riuscì a ferirlo. Ci riprovò ad ogni attacco successivo sempre con lo stesso risultato. Poi, all’ennesimo attacco, riuscì a colpirlo ma aveva impresso troppa poca forza nel colpo: si era concentrato troppo sulla velocità e sulla precisione da dimenticare del tutto la forza.

Però ormai aveva capito come fare a colpirlo, doveva soltanto colpire più forte. Così al successivo attacco si lanciò con tutto il suo peso verso quel unico punto del suo avversario e riuscì nell’impresa: la lama era penetrata completamente e sull’elsa stava colando una consistente quantità di sangue. Poi però quando guardò la daga scoprì che il sangue che usciva dal corpo della copia era completamente bianco, mentre quello sull’elsa era rosso!

Cercò più attentamente da dove provenisse tutto quel sangue e scoprì che era il suo. Quando si era lanciato con tutta la sua forza verso l’avversario era stato ferito poco sotto la spalla. Probabilmente anche la copia aveva tentato la sua stessa strategia. Fortunatamente per lui non era stata altrettanto efficiente.

Aveva vinto! Il suo avversario giaceva al suo sconfitto dentro una pozza bianca. Poi improvvisamente la pozza prese a pulsare e Kall-su si mise in guardia pronto a difendersi.

Non fu necessario perché quel bagliore si tramutò in un passaggio per la stanza successiva, quella in cui avrebbe aspettato i suoi compagni.
 
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85 replies since 18/2/2008, 12:57   935 views
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